venerdì 22 aprile 2016

Panino Tacchino Provola Elliott Smith

Quale fase preparatoria, compiere 50 km in bicicletta tornando al buio, senza luci e lasciando una rotula a Muzzana e una a Talmassons. Iniziare ammonticchiando tutto quel che serve al centro del tavolo, come un guerriero con le proprie valorose armi. Per metabolizzare la morte di Prince pensare al compleanno di Iggy Pop e avviare Figure 8. Già dal pezzo di apertura riflettere sul concetto di canzone semplice e perfetta. Grigliare le verdure e, nell'attesa, portare avanti la riflessione precedente accompagnandola con un hugo sbagliato gigante, errato di Pinot grigio e menta bastarda, più patatine allo zenzero che guardano affascinate il grande calice, beandosi dei suoi riflessi e dondolii (alcune emettono l'om o cantano le upanishad, ma ciò a noi non è dato sapere perché il linguaggio delle patatine viaggia su frequenze diverse dalle umane). Alla traccia 4 girare le verdure. Alla 5 mettere a scaldare il pane e versare la birra. Realizzare che c'è troppa roba ma seguendo il concetto del "
Se avessero quei poverini dell'Africa..." decidere di utilizzare tutto, tanto dopo esservi tagliati barba e capelli avete perso un chilo. Ispirati dalla luna quasi piena, lunatica come qualunque incinta ubriaca, stratificare nel seguente modo: provola melanzane tacchino salsa pomodori olive nere ancora tacchino zucchine scalognetto salsa ancora provola. Come x le canzoni di Elliott, addizioni e moltiplicazioni, riconoscere al panino la proprietà commutativa. Mangiare slogandosi la mandibola, guardare la luna, fare una puzza, coccolare la gatta della vicina di casa, portare a estinzione la birra, il cd e i crucci della giornata.






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