mercoledì 8 ottobre 2014

gonnarlecchina

Oggi ero libero.
Ottobre dovrebbe essere stato il mese della disoccupazione, ma alla fine i giorni di festa saranno pochi. Pochissimi. E io non riesco mai a godermi davvero il relax, perché mi hanno cresciuto col senso di colpa delle cose da fare, e ogni volta che mi prendo un giorno finisce sempre che non me lo prendo veramente. Chi è come me sa di cosa parlo. In ogni caso oggi era uno di quei giorni e non sapevo cosa fare, o meglio, avevo almeno cento o duecento cose tra cui scegliere. L'unico punto fermo era la cena, bistecchina e verdure sulla griglia, ma per il resto potevo fare tutto. Pioveva, certo, così avevano detto, naturalmente sbagliando. Ma non mi sono infastidito: non volevo andare da nessuna parte, e anche se così fosse stato per me la pioggia è solo un colore, non è una cosa materiale vera e propria.
Pensavo, ieri, prima di dormire, che avrei potuto leggere. No, non leggere per piacere, o meglio, sì, per piacere, ma anche perché è un pdf che devo presentare, e quindi è un po' come una cosa da fare. Il che di solito mi fa godere le giornate... ecco, io sono di quelli che il relax se lo gode solo se sta facendo qualcosa, purtroppo. Leggere per gusto non lo è, leggere per gusto e perché s'ha da fare, invece, lo è. Ho appena finito, infatti, La luna e i falò di Pavese, e al di là di essere un libro bellissimo, mi serviva anche per costruirci delle analisi del testo per i quintini. 
Ma prima di leggere mi sono detto... metto a posto la stanza del computer. Ecco... in realtà l'ho riordinata il mese scorso, ma poi comincio ad accumulare carte, soprattutto.
Bollettini, ricevute, appunti, cose da scrivere, concorsi, messaggi, liste di cose da fare... certe cose stanno lì finché viene l'ora di buttarle via, perché finiscono sotto altre e sì, insomma... è la legge della carta, si sa. Quando devo riordinare faccio così: le prendo tutte e ci faccio un pacco. 
E poi, una alla volta, comincio a evaderle. Si, questo verbo che fa tanto impiegato.
Oggi pensavo di metterci un paio d'ore... non di più. Molte sapevo essere ricevute o appunti solo da archiviare, e copiare sul pc, o anche solo da buttare.
Però è successo che la prima carta, in cima al pacco, era quella là, quella lassù che vedete, scritta dalla nipote che scrive già. E allora mi sono detto... be', cominciamo da questa, che si sta a farle un disegnino?
Cinque ore, si sta!
Ecco... poi ho fatto una lavoro, una corsa e ora sono le sette, vado a preparare la cena e la giornata è finita. La vita va così, a volte. Sembra sprecata, sembra, ma alla fine, qualcosa ti resta.
Il disegno no, non dico quello, ché lo devo dare alla nipote. Ma per fortuna hanno inventato lo scanner, e così posso tenerlo lo stesso. E con il contrasto di paint posso farla anche più colorata di quella originale, la mia ragazzetta.
E' questo qua sotto. Mi basta, per pensare che la giornata sia stata salvata. Mi accorgo sempre più che la gente le butta via, non salva niente. E anche io tante volte faccio fatica, ci sono stati periodi in cui facevo fatica e non salvavo niente, neanche un bacio o una scopata, che sono le cose più facili e povere. Oggi invece mi è rimasta gonnarlecchina - l'ho chiamata così. 
Non è tanto bella, ma è simpatica. La lascio anche a chi passa di qui, ché i colori son medicine. 



Related Article:

0 commenti:

Posta un commento


 

Il blog di gelo

Salvadeat

Il mostro sul comodino

Copyright 2010 pensieridigelo. All rights reserved.
Themes by Bonard Alfin | Distributed by: free blogger template videobest blogger templates of 2013 | best vpn anonymous best vpn on mac