lunedì 1 settembre 2014

Potevamo


Sorrido.

Ricordo come t'odiavo perché
mi regalavi asciugamani piuttosto
che ombrelli.

Sorrido perché abbiamo avuto il tempo di contare
le prime gocce e i mesi
in cui non hanno smesso
di cadere.

il tempo di contare gli scalini
marcire uno a uno;
di comprare impermeabili,
stivali,
un gommone giocattolo per andare a prendere 
il pane e il latte,
finché ce n'è stati.

Sorrido ancora mentre piango
E accomodo il culo in cima alle tegole viscide.

M'inchino quasi per spostarti
la frangia dagli occhi sigillati
e un piede dall'acqua 
ché non si guasti,


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1 commenti:

Anonimo ha detto...

Presumo che la foto abbia la sua importanza.
Vivere la morte del proprio paese e sentire avvicinarsi una fine.
Oggi piove troppo spesso per i miei gusti. E il domani non è in mano mia.
Elisa Sala

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