mercoledì 4 dicembre 2013

Tentacoli

Sono le tre passate sì. Non è una buona notte. Nemmeno cattiva.
Però è notte e le stelle col freddo sono come vive. 
Orione mi dà le spalle, sembrava ammiccare sopra il tettuccio dell'auto, mentre andavo a buttare la bottiglia di ieri. La birra non mi sembra fresca, non fresca abbastanza. Non sono passate due ore che ho bevuto il latte con due fette di pandoro. Ho letto una cosa per ragazzi di Carlotto ambientata in argentina, desaparecidos, plaza de mayo, abuelas... sembrava una storia dentro una pagina di wikipedia. Non mi è piaciuta. Però un po' di cattiveria te la mette dentro comunque. Ho scritto una cosa di incubi, poi mi sono deciso ad alzarmi. Ho due paia di calzini. Ero partito ascoltando gli alice in chains, quelli nuovi, non quelli col morto, ora però mi è venuta voglia di jeff buckley, calling you, la cover. ora forget her,  Sono passati vent'anni da quando mi svegliavo di notte cercando una canzone di jeff. Non esisteva il tubo, non gli mp3, non avevo i cd, e comunque, non sarebbe stato sportivo. La cercavo. A volte, la trovavo. Non è cambiato niente. Solo una cosa. Rai stereodue passa una trasmissione registrata, belle canzoni, per carità, ma non parla più nessuno. A volte, una canzone la costruisce una voce. Non lo so. Avete presente... prendete i Turin Brakes, non fanno niente di nuovo, ci sono mille gruppi e mille canzoni che avete già sentito, così, eppure servono tutti e mille. E delle mille volte che avete sentito dire space and time, la loro volta, in cui lo dicono, in questa canzone, non è di troppo. E' la solita canzone, è una bella canzone. Provate. Vi piacerà.
I freni di Torino, il nome è già una favola. So di possederne un cd, poi, come tutte le cose della vita, le ho perse di vista. Funziona così. Non dimentico, ma perdo di vista.
Pensavo anche, che quei secondi risparmiati da youtube sono una benedizione. Prima di ogni video, aspetto quella scritta, quei cinque quattro tre due uno che mi permette di schiacciare salta annuncio e risparmiare 10 o forse solo 9 secondi di pubblicità.
Comunque.
Io non sono fatto per scrivere con la gente intorno.
Lo sa Emanuela, oggi più di ieri, e nemmeno se dorme e finge di non esistere, esiste. E io non sto dentro le mie storie quando sono dentro la mia. Così è, così son fatto.
E forse è vero, dicevo a Sara, che non dormo perché il mio corpo fatica così tanto a tener dentro le cose. Come fai a dormire, se le cose da fare ti schizzano fuori come tentacoli. Come fai... E poi, ora, stavo scrivendo questa poesia, che poi è una storia, questo incubo, Anzi, ora lo scrivo, in friulano, così aggiorno l'osteria. Datemi un secondo, un racconto in presa diretta... Ah... benedetto multitasking... :)
Ecco fatto. Scritta. E poi sì, lo so, non farà bene. Ma mi è uscita bene, io dico. E pazienza, questo è, questo sono.
Ma dov'ero rimasto, ah si, che ora son le 4, che è tardi, che adesso volevo scrivere, ma nel frattempo ho ascoltato tanto Bon Iver, e Volcano Choir. E son proprio belle canzoni. Ecco una per chi passa magari di qua, bellissima, bellissima davvero, forse la mia preferita.
E ora rivedo la mia poesia scritta sull'agenda di Noemi, con le lucertole. Bellissima, usata quasi mai, ci ho disegnato un cane coi tentacoli. Voglio bene a Noemi, anche se non la vedo mai. Non è logisticamente possibile. E allora dai, torniamo indietro. Torniamo a quella storia, non quella là, d'orrore, no. Un'altra, un'altra pescata dal passato. E per arrivare lì prima finisco la poesia.
Pensavo che Giorgia preferiva, di una passata, una versione in bozza. Eppure l'altra era stata lavorata. Erano arrivate parole. Come bramare, e per un pelo non era arrivata grembo. E grembo e bramare sono parole bellissime. Ma poi sono andato a rivedere, e c'era la parola vuoi sentire, invece di brami, e ho capito che era lì, lì in quella coppia di verbi che era stata vinta la guerra. Lì che vuoi sentire ha vinto con brami, e allora ho rispettato il vincitore. 
Ora son quasi le cinque.
Mi manca una foto, una immagine per questo pezzo di diario.
Scelgo a caso, da quelle di quest'estate, che nelle notti come questa, c'è sempre nascosto il sole.


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