mercoledì 2 gennaio 2013

Ieri era il primo gennaio, ieri sono stato al mare.

Ieri era il primo gennaio, ieri sono stato al mare.
Succede sempre così.
Anche ieri, al mare, ho cominciato un libro. Un libro che ho comprato il giorno prima, pochi minuti prima che chiudessero. Un libro di un autore che non ho mai letto, corto, piccolo, che si possa finire in giornata o pochi giorni dopo il capodanno, che stia in tasca, nella tasca del giubbottone di pelle.
Succede sempre così.
C'era il sole, non faceva caldo, nemmeno freddo, ho raccolto una due tre quattro conchiglie. Una è per me, è una conchiglia nera, un po' sbreccata. Per quest'anno andrà bene così.
Il libro era di Erri De Luca, la Elena mi disse di leggerlo, un tempo, io mi impuntai di non leggerlo, perché faceva una pubblicità da sfigati di trasmissione sfigata mediaset che lucrava sopra le storie di persone sfigate o finte sfigate. Non mi piacque il contorno. Lui non sapevo nemmeno chi era, ma bastò.
Poi lessi una frase, poi un'altra. Non ricordo dove. Una su facebook, forse, che a volte è utile, anche se è come distillare un bicchiere d'acqua da un'oceano di piscio. Fatto sta che vinse lui, De Luca, e ne sono felice. Ne ho presi in mano cinque o sei, prima, l'altra sera, in libreria, poi mi è arrivato I pesci non chiudono gli occhi, che parlava di mare, e di lui a dieci anni. E aveva un incipit che te ne innamori. E l'ho preso. Poche ore fa l'ho terminato. Era corto. Si leggeva veloce. Cinquanta pagine sono andate via in spiaggia, mentre camminavo, mentre schivavo le onde e non le conchiglie mentre avrei docuto fare l'opposto.
Succede anche sempre così.
Andando dovevo scegliere la musica per andare. La musica per andare al mare è importante quasi quanto andare al mare. Ho scelto To bring you my love, di PJ, e ho fatto bene. Perché è un disco bellissimo, un disco che te lo ascolti tutto, un disco di quei tempi dove tutte le canzoni erano belle. E che comincia con quel lamento, quel concetto, quella sofferenza ruvida della canzone con lo stesso titolo del disco. Ho pensato che tu e voi, in inglese, si dice allo stesso modo e ho pensato che è una cosa bella, una cosa da imparare. E anche il portare qualcosa a qualcuno, anche quello è una cosa bella, una cosa bella a volte più del mantenere-tenere per mano, come si diceva poi, nel libro del primo dell'anno di De Luca. Una cosa come lo scrivere, in effetti, che è portare qualcosa a qualcuno, e mi piace che sia così.
Sono sceso sulla sabbia, ho fatto le foto, perché volevo portarmi a casa quel luccicare. Avrei fatto il bagno, ma ho visto che oramai è solo una posa. Entrano, escono, per dire d'averlo fatto. Non hanno la cultura del guardare l'acqua, del contare le rughe di sabbia, del freddo che ti toglie il fiato e gli anni.
Allora ho solo camminato. Mi ha rivolto la parola una signora, borderline, lunga palandrana e nike ai piedi, senza calzini, senza calze. Mi ha chiesto cosa leggevo. Il titolo deve avere un significato, ha detto. Sì, vero, le ho detto che significa che non bisogna chiudere gli occhi mai, nemmeno di fronte alle brutte cose. Lei non ha detto niente, ha detto solo che arriva la nebbia, e che le previsioni del tempo non sbagliano mai. Non ero d'accordo, ma non mi sembrava il caso di dissentire. Ho detto buon anno e sono camminato via. A leggere, finché la nebbia è arrivata davvero.
E poi è andata via.
Fa sempre così.
E non so quanto sarò stato, a passeggiare e leggere. Non tanto, nemmeno poco. Era ora di pranzo e c'era poca gente, anche se sono passati i cavalli e non ho capito mai, con che cuori si cavalcano quelle bestie. A loro fa piacere, mi risposero una volta, ma non ci ho creduto mai.
Ho pensato alle cose che non fai, alle cose che non ho fatto mai.
Come la conchiglia raccolta, che ignora tutte quelle intorno.
Ho pensato a come scalciare un legno in acqua gli doni occhi nuovi, gambe che non sapeva di avere.
Ho raccolto un bastone, un bastone grosso, lungo, fragoroso.
Ho pensato a come dev'essere in fin dei conti soddisfacente uccidere a bastonate, qualcuno che se lo merita. Nessuno se lo merita, mi dicono, ma nessuno lo pensa veramente. E con il bastone, il legno organico che passa dalla pelle organica e vibra e arriva dev'essere sano, soddisfacente, puro.
Ma non erano pensieri da fare di fronte al mare, ché lui ne chiama altri.
Ho letto ancora, di questo bambino, che cresceva. Ho imparato che si cresce un po', stando distesi, ho imparato che una vela è solo una lama che taglia il mare.
Poi sono tornato. Il disco era arrivato a Send his love to me.
Ho dato volume, ed ero di nuovo nel mondo.
Succede sempre così.
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