mercoledì 14 novembre 2012

Stelle, guerre, grazie e grazielle

Capita che è tardi ma il sonno è sogno e si fa desiderare, e così capita che ti stupisci di quanto bella sia ancora Let me in degli Rem, infilata in quel disco che non ti soddisfece, ma capita che alla fine, nel pomeriggio, una brutta giornata poi non è stata, che come al solito le guerre si fanno sulle biciclette con una borsa della spesa con troppe bottiglie e una vodka in sconto che però non si rivela un affare, ma capita che capire di non saper fare un video dritto ma trovarlo bello anche di lato per poter scoprire che poi, il computer fa tutto lui e te lo drizza, è divertente. Come è divertente quel capolavoro del '24 che di nome fa Puh, che ti fa ridere e ridere e lo leggi facendo una pedalata ridicola, al parco, sudato, dopo corso, con il telefono da una parte e un integratore dall'altra e tua madre, davanti, che insulta le rumene e si sbraccia come uno spaventapasseri impazzito per pedalare anche lei e vivere, forse chissà, qualche anno in più sulle proprie gambe. E capita che potevi andarci in macchina, a fare la spesa, ché la graziella non è fatta per fare un paio di km, e potresti vestirti di più, ché le vecchiette no, non amano le tue gambe pelose e ancora troppo muscolose, e capita che ti guardino male anche in cassa, ché per loro fa freddo sempre anche se sono sempre al caldo e allora forse è perché non hai poi, questa gran spesa, che tra bottiglie e patatine fan trenta euro, e per fortuna che ci sono i wurstel a fingersi interessati, e interessanti, e capita che al ritorno non vedi l'ora, correndo, di metterti lì a pedalare, con due bambine già troie sulla schiena, che pure ridono, de il Poh, ma non per gli stessi motivi tuoi, e capita che poco importa se goccia un po' il cielo, ché lui goccia senza piangere mail e ti promette stelle, che adesso, là fuori, a te che di stelle ne hai abbracciate alcune, le vedi tutte e conti alcune, un due tre, poi via, sotto le coperte, dopo aver cambiato la sveglia per svegliarti prima, che poi, no, di dormire ancora no, magari chissà, un pensiero ultimo, da mandare a qualche cometa lontana, un capitolo di Poh, che è più bello di quanto te lo potevi aspettare, come i giorni passati, a saperli perdonare.
 






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