venerdì 31 agosto 2012

Cacca con le cuffie? No, l'algoritmo della cintura.

Questo post si doveva intitolare Cacca con le cuffie e voleva raccontare dell'altro giorno, lunedì, che ero andato a fare una corsa, con il secondo intento di raccogliere more di rovo per la marmellata, mi scappava la cacca e l'avevo fatto in the campi, senza togliermi le cuffie dell'ipod, e siccome era a fine corsa, avevo la macchina a portata di mano, un bel torrente d'acqua fresca, un sacco di libellule e i vecchi Linkin Park nelle orecchie, avevo pensato a quel bel momento, così, che anche la cacca, se la sai prendere, ha il suo fascino e noi, troppe volte rinunciamo a dare il fascino alle cose che potrebbero averlo.
Poi non ho fatto in tempo, e allora siamo arrivato all'altro ieri ed ecco che è accaduta la cosa della cintura, che mi ha fatto venire voglia di scrivere quel momento e di pensare a questo cazzo di algoritmo della cintura, che colpisce noi impossibilitati allo spreco e maledettamente goffi.
Dunque.
Intanto cambiamo l'immagine, che è questa:
Succede che era mercoledì, sono rientrato a casa dalla fisio della mamma ed era esattamente mezzogiorno. Succede che avevo comprato, credo venerdì o sabato, non ricordo, una cintura, perché mi serviva, ma non tanto, perché era decente, e perché, soprattutto, costava solo 3.90euri, in supersaldo. 
Era lunga, troppo lunga, e invece di fare buchi accazzo, come faccio di solito, ho pensato che era meglio fare le cose come vanno fatte, ovvero svitare la vite, togliere il gancio, tagliare qb, ribucare e riavvitare. 
Quindi, mi son detto, ecco, manca mezzora al pranzo, non faccio niente altro di utile, e potrei fare alcune cose tipo lavare la griglia, scopare la stanza, pulire il ripiano del pc e accorciare la cintura.
Robe piccole, da pochi minuti l'una.
Ecco che mi pongo sul tavolo della stanza A, prendo un cacciavite dal cassetto (1), ma non è quello giusto, quindi vado nel sottoscala B, prendo un cacciavite più giusto (2), torno in A, svito la vite, non si svita subito, torno in B, prendo anche delle piccole pinze (3), si svita, e mi cade per terra e non la trovo più, così sono costretto a uscire nel sottotetto D e prendere una scopa per ramazzare la stanza, lo faccio e trovo la vite, la ripongo e tolgo il gancio alla cinta, okay, misuro quanto devo tagliare, prendo le forbici (4), taglio, poi vedo dove devo fare il nuovo buco, sovrapponendo il pezzo tagliato, faccio un segno con il cacciavite, ma non buca, allora vado nel garage C, prendo un chiodo grande (5) torno in A, faccio il buco, poi, per prova reinfilo la vite di prima, entra, sempre per prova la riavvito e... si rompe! Cazz... senza nemmeno usare il cacciavite 2, okay, okay... niente di grave, bisogna cercare un altra vite simile (corta e sottile con testa piatta) quindi vado in C, prendo una mega contenitore da 3 kg di viti (6) torno in A, lo rovescio sul tavolo per accorgermi che sono tutte identiche, quindi riempio di nuovo il contenitore, lo metto da parte e torno in C a riprendere un secondo megacontenitore di viti e bulloni (7) cerco un po' e mi rendo conto che devo vuotare sul tavolo pure quello, lo faccio, trovo alcune viti che... ma mancano i bulloni, trovo un aggeggio, nello stesso contenitore, che non so che cos'è ma che pare avere un bullone della misura giusta, quindi vado a prendere delle pinze più grandi (8) in B e provo a completare il lavoro, ma mi accorgo che ora il precedente buco non è sufficiente, quindi torno in C a prendere un altro chiodo più grande (9), che poi non mi servirà perché alla fine userò il cacciavite 2, e con un po' di fatica riuscirò a completare il lavoro, con la particolarità X (la cintura è avvitata con un bullone e sembra più uno scarto di desigual che un oggetto nuovo) e anche la Y (sul tavolo mi ritrovo un cumulo indegno di viti, bulloni e attrezzi).
Ora, tutto questo fa ridere, vero?
A me sì, mi sono messo a ridere mentre mi capitava.
Poi però mi sono intristito anche un po'.
Ora... perché noi viviamo così, costretti a sentirci goffi, inadeguati, e a perdere 40 minuti di tempo per una cosa simile? Dov'è il punto di rottura di questo algoritmo che potete applicare alla maggior parte delle vite ordinarie, credo, anche se non proprio così esasperate?
Ecco, ho pensato: è nel momento in cui io scelgo di acquistare una cintura da 3.90 perché non posso permettermi altro, invece che comprarne una da 39 o 390 euro che non avrebbe mai richiesto alcun intervento di manutenzione, o, se fosse accaduto, sarebbe finita nel bidone, per essere sostituita da un altra. Poi certo... magari non è così, però a volte ti senti proprio come se fosse così, e va a finire che perdi l'unica risorsa che puoi, davvero, gestire in modo da essere ricco dentro: il tempo.
Comunque, la cintura, non è poi venuta così male.



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