mercoledì 26 novembre 2008

Occhiate ambientali

Sono uno di quelli che interpreta la natura in senso lato, totale. Natura per me è tanto opera ambientale che di tutti gli esseri da esso partoriti, uomo compreso. Ho sempre avuto scarsa attitudine nella distinzione tra naturale e urbano, facendo confluire il secondo come specie del primo. Per questo mi capita di rimanere ammirato davanti a un crepaccio o a una nuvola così come davanti a un cavalcavia o a un viottolo.
Tutto questo per dire che riguardando la foto che ho fatto l'altro ieri, dalla finestra dell'ufficio, ho pensato che sono un po' pirla. Un po' pirla perchè alla piazza che ho aldilà del vetro dedicherò si e no una decina, forse venti, occhiate l'anno. Solo due o tre di ammirazione. La neve, che nel sottolineare gli ambienti e meglio che uno stabilo boss, mi ha ricordato che quella piazza è proprio bella. Anche quando c'è mercato, anche quando è estate, anche quando ci sono i comizi, o i cazzofacenti dell'aperitivo a tutte le ore.
Dovrei guardarla più spesso sì. Sapevo di saperlo, ma l'altro ieri me lo sono ricordato di nuovo.


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1 commenti:

Carla Casazza ha detto...

Si, dovresti guardarla più spesso perchè è proprio bella la piazza. Una piazza accogliente e ricca di poesia...

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